L’emergenza Covid-19 purtroppo oltre a provocare una perdita significativa alle attività chiuse da decreto e anche a molte aperte con forte calo della domanda, comporterà anche ingenti costi per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro.
Per alcune tipologie di queste spese, per fortuna, il governo ha previsto un credito d’imposta del 50% utilizzabile già nel 2020 esattamente per:
Acquisto dei DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) come mascherine FFP2 e FFP3, guanti monouso, schermi facciali protettivi, calzari, tute di protezione, chiaramente in base alla tipologia di attività e in base alle indicazione del futuro protocollo di sicurezza per la riapertura.
Acquisto dei DPC (Dispositivi di Protezione Collettiva) come barriere di protezione, sistemi di purificazione dell’aria, sistemi di erogazione di detergenti.
L’acquisto di detergenti per mani e disinfettanti.
Le spese documentante per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro.
L’unica osservazione è che nonostante il credito sia previsto dal DPCM 17 Marzo e dal successivo Decreto Liquidità, ancora devono essere stabiliti i criteri e le modalita’ di applicazione e di fruizione del credito d’imposta per il quale sono stati stanziati globalmente solo 50 milioni di euro.
In assenza di ulteriori indicazioni possiamo dire che il credito d’imposta sarà fruibile già nel 2020 e consentirà di risparmiare sul pagamento delle tasse nel limite di massimo 20.000 euro di spesa per attività.
Si avrà un doppio risparmio sia in termini di deduzione fiscale sia in termini di credito d’imposta. Facciamo un esempio pratico: ipotizziamo di dover spendere 1.000 euro di sanificazione e acquisto DPI. Per prima cosa riceviamo 500 euro di credito di imposta che scaliamo dalle imposte da pagare, secondo, mettendo il caso che quei 1.000 euro fossero rimasti nell’utile aziendale, ci sarebbero costati almeno 280 euro di IRES e IRAP (mettendoci nel caso più favorevole di SRL che non distribuisce gli utili). Quindi è vero che andremo a spendere 1000 euro di sanificazione ma in realtà sarà come spenderne circa 200.
Lo so questo non ci rallegra più di tanto perché è comunque una spesa da sostenere che bisogna anticipare e che si recupererà solo in parte, però è opportuno comprendere che il costo reale è solo il 20% circa di quello che andiamo a spendere.
Detto questo, l’altro problema è che però i fondi stanziati sono limitati per la mole di capitale che le imprese dovranno spendere per spese di questo tipo alla riapertura. Quindi o il governo aumenterà e di molto le risorse per questo credito di imposta oppure è assolutamente fondamentale che la documentazione a copertura di questo credito sia impeccabile quindi:
Acquistare solo DPI omologati
Acquistare solo detergenti e disinfettanti del presidio medico chirurgico
I lavori di sanificazione devono essere attuati seguendo opportune procedure ed esclusivamente da imprese accreditate e che abbiano in visura questo tipo di attività.
Quest’ultimo punto è molto importante, perché data l’entità della richiesta molti si stanno improvvisando, quindi fate molta attenzione su chi scegliete e su come spendete i vostri soldi soprattutto per non rischiare di perdere il credito di imposta.
A questo proposito la nostra Società di Ingegneria operante in Torino e Provincia è disponibile sia per quanto riguarda la parte di aggiornamento del DVR con la valutazione specifica del rischio COVID-19 sia per la consulenza per quanto riguarda le operazioni di acquisto DPI e sanificazione degli ambienti di lavoro alla quale, in collaborazione con i nostri partners, offriamo anche asseverazione dedicata. Inoltre siamo disponibili con la nostra intermediaria assicurativa a soluzioni dedicate a coprire il rischio dell’attività e dei lavoratori in maniera specifica per l’epidemia in corso.
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